Oggi vogliamo parlarvi di un piatto un po’ inusuale. Curioso e sconosciuto ai più, è un dessert campano tradizionalmente legato all’estate. Noi l’abbiamo scoperto durante un bellissimo soggiorno a Sorrento. Quando ne abbiamo parlato in ufficio, qui a Palati a Spasso, ha suscitato un po’ di diffidenza iniziale. Qualcuno ha ipotizzato che fosse il risultato di un incidente gastronomico, o di un tentativo di innovazione eccessivo. Però ha anche suscitato curiosità, risate e battute, accese discussioni e una teoria complottista. Il nostro responsabile di scetticismo ha affermato che è probabilmente un tentativo di qualche chef sconosciuto per far parlare di sé. Poi ci siamo informati e soprattutto le abbiamo assaggiate, scoprendo che non solo è un dessert di grande prelibatezza, ma anche una ricetta ricca di storia e tradizione.
Una ricetta Amalfitana con un passato importante Alle melanzane abbiamo già dedicato un articolo qualche settimana fa perché sono un ortaggio saporitissimo e coniugabile in numerose ricette! Per farle “con la cioccolata” la tradizione non prevede l’uso di varietà specifiche. La ricetta sembra essere nativa della Costiera Amalfitana: la città di Maiori, in particolare, rivendica l’origine delle
mulignane ca ciucculata. Qui sono tradizionalmente preparate per festeggiare il
Ferragosto. Si tratta di una tradizione antica e molto radicata nella cultura gastronomica e popolare di questo paese. I nostri “informatori” sostengono che solo qui la sanno fare “come comanda Iddio”. Si racconta ancora che, sul finire del XIX secolo, i maioresi emigrati in America Latina spedissero alle famiglie rimaste in patria il cacao più pregiato, affinché potessero preparare la migliore salsa per questa ricetta. Altri, diversamente, raccontano che la versione moderna della ricetta sia nata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Americani sbarcarono in Italia con ingenti scorte di cioccolato, donandole ai contadini campani, che innovarono così la preesistente ricetta della “parmigiana dolce”. In effetti, l’idea di addolcire le melanzane ha radici antiche. È documentato ad esempio che presso gli insediamenti saraceni, presenti nel sud Italia tra il VIII e il IX secolo, fossero diffuse delle melanzane servite con del liquido dolce. Una variante simile, forse della stessa origine, è quella tramandata dei monaci di Tramonti (in provincia di Salerno), che erano soliti friggere delle fette di melanzane per poi condirle con un composto dolce e liquoroso. La diffusione della ricetta delle melanzane dolci pare sia da ricondurre all’opera delle suore agostiniane di Santa Maria della Misericordia, dedite alla pasticceria e creatrici di molte altre prelibatezze tipiche della zona, come gli struffoli e i roccocò.
Quanta strada hanno fatto le melanzane al cioccolato? Le suore avrebbero portato la prelibata ricetta fino ad Amalfi, dove i pasticceri locali la fecero diventare parte della tradizione culinaria locale e sorrentina. Si racconta che le melanzane dolci abbiano deliziato una nobile visitatrice, una nipote dello Zar Nicola II, che si trovò a partorire mentre era in viaggio nella regione campana, ricevendo in dono dalle suore un cesto pieno di squisitezze locali, comprese le melanzane al cioccolato, dalle quali la nobildonna fu talmente colpita da volerle introdurre in Russia. Il passaggio dal condimento con salsa liquorosa dei frati cucinieri del Monastero di Tramonti a quella al cacao, sarebbe avvenuta proprio a seguito della “esternalizzazione” e diffusione della ricetta, quando, tra golose aggiunte e sperimentazioni fortunate, il cioccolato si sostituì al Concerto, il liquore utilizzato dai monaci e da loro stessi prodotto con le erbe e le spezie di Amalfi, che deve il suo nome all’armonia con cui queste si concertano tra loro nel palato di chi lo sorseggia. Probabilmente un cuoco proveniente dalla costiera introdusse la ricetta a Napoli, poiché si sa che presso la corte dei Borbone veniva offerta ai reali una “melanzana con il dolce”, anche qui a metà Agosto, in occasione della festa detta “della ‘nzegna", celebrata nel quartiere napoletano di Santa Lucia.
E ora, non ci resta che scoprire la ricetta e provare a riprodurre questo antico, improbabile e delizioso dessert!