Da qualche anno mi sono appassionata al mondo, o meglio ancora, all’universo della mixology, e una delle cose più importanti che ho imparato è che lavorare in bar non vuol dire solo “fare i cocktail”, ma molto di più! Il barman è un artista, che utilizza le proprie conoscenze per sperimentare e creare nuovi abbinamenti che possano far vivere al cliente esperienze sensoriali uniche. Infatti, “fantasia” e “unicità” sono parole chiave di questo
magnifico lavoro, che spingono il professionista anche a superare i propri limiti e spingersi oltre la mera esecuzione delle classiche ricette. Questo si traduce a volta in cocktail inaspettati, fuori dagli schemi o anche estremi, come quelli che sto per raccontarvi. Stanchi del solito mojito o di un cuba libre? Se siete alla ricerca di nuovi stimoli, vi trovate nel posto giusto. Diteci cosa ne pensate dei cocktail che vi descrivo in questa pagina: li ho ordinati secondo il mio gusto, dal meno estremo a quello che non avrei mai il coraggio di assaggiare… ma forse voi li mettereste in un ordine diverso?
10 - Bloody Busera
Foto di Seti Cafè da Teo, Grado (GO).Sì, avete letto bene e no, non stiamo parlando degli spaghetti “alla busera” di Venezia, conditi con pesce e salsa di pomodoro. Più o meno. Questo cocktail è una variazione del celebre
Bloody Mary, a base di vodka e succo di pomodoro, che già nella sua versione classica non è gradito da tutti. Ma tenetevi forte: il distillato utilizzato per questo cocktail è il “Lobstar Gin”, ossia il gin all’
aragosta. Lo so, non ci credete… non ci credevo nemmeno io finché non l’ho visto con i miei occhi. Ma a quanto pare, Kristof Murrannes, chef belga del ristorante stellato Ter Leepe, ha avuto l’illuminazione di mettere questo animale in infusione nell’alcool, distillare il liquido e unirlo al gin. Invece, Teo, il proprietario del mio bar di fiducia, ha avuto la brillante idea di creare un cocktail con questo spirito: il Bloody Busera, che non contiene solamente il gin all’astice e il succo di pomodoro, ma anche altre sostanze aromatiche, tra cui pepe, tabasco e prezzemolo. Il risultato? È sorprendente (davvero)! Inaspettatamente, il sapore di pesce si abbina piacevolmente a quello del pomodoro e il tutto è arricchito dalle numerose spezie presenti. Da provare almeno una volta nella vita!
9 - Americano all'aceto balsamico di Modena IGPGià da tempo si utilizza l’aceto nei coctkails. Da qualche anno, poi, si può anche comprare il vermouth all’aceto balsamico di
Modena IGP! Questo distillato si presta ad essere utilizzato in svariate ricette e dona loro un tocco innovativo e sorprendente, come nel caso dell’Americano, o per dare interessanti variazioni a cocktail che prevedono il vermouth: dal Martini Dry al Manhattan, dal Vodka Martini allo Caen Cane e molto oltre.
8 – Profonda amarezza
A Washington DC il locale Copycat Co offre un menu che si struttura come una classifica dei 18 cocktail più amari. Ai primi posti troviamo un cocktail composto da Fernet Branca, amaro Cynar a base di carciofo, il noto Campari e qualche goccia di orange bitter. Questa bevanda è estremamente amara, decisamente non adatta a tutti. Ma al primissimo posto non troviamo un cocktail, bensì uno shot di angostura: una vera e propria frustata di amarezza per le papille gustative!
7 - Bloody Amatriciana
Foto di Seti Cafè da Teo, Grado (GO).Dopo la variante del Bloody Mary con l’aragosta, perché non provare quella ispirata agli spaghetti all’amatriciana? Questo stravagante cocktail è anch’esso opera del mio barista di fiducia, che, come potrete ben intuire, non si annoia mai e non è mai a corto di idee! Questa volta ha pensato bene di aromatizzare il gin con il grasso del
guanciale (ma come gli è venuto in mente?) che, tenuto in congelatore, si solidifica e rilascia i suoi aromi nel distillato. Successivamente, questo particolarissimo distillato viene utilizzato per creare una stravagante variante del classico Bloody Mary. Non so voi, ma a me è venuta l’acquolina in bocca! Per chi fosse interessato a sperimentare oltre usando lo stesso principio (magari un cocktail allacarbonara?), esiste anche la
vodka alla pancetta. 6 - Japaleno Margarita
Sbarchiamo ora in Messico, dove viene prodotta la tequila, componente essenziale del Margarita, uno dei cocktail più popolari nelle Americhe. Un altro prodotto tipico e molto conosciuto di questo paese è il piccantissimo
jalapeño, in gran quantità. E allora perché non unire questi due “simboli” messicani in un unico cocktail? Estremamente piccante, è perfetto per chi si sente o si vuol sentire “caliente”! Dicono che la versione con due
jalapeños per bicchiere sia il più piccante al mondo. Per gli amanti del piccante ma non così estremo, esistono anche molte altre varianti di cocktail piccanti ma non : il classico Gibson arricchito con rafano e pepe nero; il Michelada; Cape Samurai, che mi piace tantissimo perché contiene il wasabi; lo Spicy Bloody Maria, che prevede l’uso di tequila piccante al posto della vodka.
5 - Negroni alla carne
Foto di Seti Cafè da Teo, Grado (GO).Il Negroni è un cocktail da aperitivo, abbastanza alcolico, ma versatile: infatti, a seconda della diversa combinazione dei distillati utilizzati, possiamo ottenere una bevanda che riesce a soddisfare i gusti di (quasi) tutti. Ma vi sareste mai immaginati una variante alla carne? Nello specifico, stiamo parlando del Butcher’s Gin, creato da Luc De Laet, che, stanco di mettere in infusione le solite erbe, ha pensato bene di aggiungerci... la
carne di manzo e il mix segreto di spezie per la sua marinatura! Se è vero che da un po’ di tempo si sperimentano “cocktail carnivori”, questa volta il pazzo Teo mi ha stupito, creando un Negroni estremo e unendo tre diversi gin: il già citato Butcher’s, il secondo alla salvia e il terzo al sale di Romagna.
Il risultato è davvero sorprendente: non penso di aver mai provato una cosa del genere e sfido solo i più temerari (e
carnivori) di voi a sperimentarlo: il sapore è decisamente audace, ma molto bilanciato.
4 – Le asprezze della vita
Un cocktail
sour presuppone la miscelazione di un distillato (ma anche di un amaro, di un liquore…) con una componente acida come succo di limone, di lime o di arancia, il tutto bilanciato con un elemento dolce, come zucchero o sciroppo. Diminuendo quest’ultimo, a discrezione dei propri gusti, si ottiene una bevanda sempre più
astringente. Un cocktail estremamente aspro può essere ad esempio il vodka sour, in quanto questo spirito ha generalmente un sapore neutro, dunque al palato prevale nettamente il gusto astringente della componente acida, come il limone o il lime. Quindi, a seconda delle dosi, si possono ottenere coctkail anche estremamente aspri. Il kamikaze per esempio, fatto con dosi uguali di vodka, triple sec e lime, può essere addolcito (o no) con del blue Curaçao a seconda dei gusti. E sicuramente, tra i cocktail più estremi in questa categoria, c’è l’Industrial sour: Fernet-Branca, l’alcolicissimo green chartreuse e succo di lime.
3 - Gin tonic al pomodoro nero
Una distilleria olandese produce il Black Tomato Gin, prodotto a partire da un mix segreto di botaniche, pomodori neri di Sicilia e alcune gocce di
acqua salata (di mare, purificata). All’olfatto e al palato spiccano le note preponderanti di questo ingrediente protagonista e ciò lo rende un distillato unico al mondo. Per mantenere intatti e, anzi, esaltare questi aromi, si presta eccellentemente al gin tonic. Questo cocktail è decisamente unico nel suo genere.
2 - Il girone dei dannati
Vi presento ora un cocktail estremamente forte, forse
il più alcolico che io conosca e che vi proietterà direttamente all’Inferno di Dante. Sto parlando del
Girone dei dannati, che non prevede nessuna componente analcolica, ma è composto “solamente” da (tanti) spiriti forti o fortissimi, ossia: Assenzio, Vodka, Gin, Liquore Galliano, Tequila e Rum bianco. Personalmente, non ho mai avuto il coraggio, e forse mai lo avrò, di provarlo.
1 - Sur toe cocktailDulcis in fundo vi presento quello che secondo me è indiscutibilmente il “Re” dei cocktail estremi: il Sur Toe Cocktail, preparato solamente (per fortuna) a Dawson City, un piccolo paese della regione dello
Yukon, in Canada. Dicono che berlo sia un vero e proprio rito di passaggio per chi vuole potersi definire uno Yukonese. La particolarità di questa bevanda consiste nella presenza di un
alluce umano mummificato all’interno del bicchiere, contenete una generosa dose di whisky. Si, proprio così, ai limiti del cannibalismo. Se, e solo se, riuscirete a berlo tutto e toccherete con le labbra il dito mozzato, allora potrete diventare soci del Sourtoe Cocktail Club! Immagino che voi non aspettiate altro!
Eccoci arrivati alla fine di questo viaggio alla scoperta dei dieci cocktail più estremi: divertiti? Ispirati? O forse un po’ schifati? In ogni caso, se siete arrivati alla fine di questo testo, non vi resta altro che provare almeno una di queste dieci stravaganti bevande!