In un
post precedente abbiamo parlato della superstizione a tavola. E abbiamo ricevuto così tanti commenti e testimonianze interessanti su superstizioni e usanze che non conoscevamo, che abbiamo deciso di raccoglierle tutte e scrivere un nuovo articolo su questo argomento così affascinante! Eccoci qui quindi, con DIECI nuove superstizioni a tavola, un po’ da tutto il mondo! Un ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno segnalato le usanze nel loro paese, sia sui nostri canali social (
Facebook,
Instagram,
Twitter), sia nella
versione in inglese del nostro sito.
1. Pane e acqua
Iniziamo con una superstizione leggera, che non siamo riusciti a identificare con una regione in particolare. Pare che la massaia, durante la panificazione, non debba bere acqua, per non compromettere la lievitazione.
2. BananeE passiamo subito a qualcosa di più curioso, a nostro avviso. Nel Regno Unito i marinai, che si dice essere molto superstiziosi a prescindere dalla nazionalità, preferiscono non portare mai banane a bordo di una nave. Numerose sono le spiegazioni per questa scaramanzia: si crede che portino malaugurio alla pesca, alla ciurma o alla nave stessa. Pare invece che in Vietnam si preferisca evitare di mangiare banane qualche ora (o anche qualche giorno) prima di un evento importante, perché si potrebbe metaforicamente “scivolare”: avere problemi durante l’evento o addirittura fallire nell’impresa.
3. Usanze di origine medievaleMolte delle usanze e tradizioni legate ai colori di origine medievale sono ormai perdute. Se il rosso era considerato una cromia virtuosa, tanto che le dame indossavano collane di corallo per allontanare le malattie, lo stesso non si poteva dire del giallo che, in quasi tutte le città italiane, era indossato dalle prostitute. In certi giorni si mangiava solo bianco (il cosiddetto biancomangiare…) per ragioni simboliche…
Si trovano comunque ancora frequentemente nel nostro paese come fuori, numerose possibili diete legate a scelte religiose che, nel medioevo, erano effettuate da tutta la comunità, come non mangiare carne il venerdì o durante la settimana santa fino al giorno di Pasqua, o ancora fare digiuni di vario tipo durante i quaranta giorni della quaresima, tradizione quest’ultima che ha paralleli in altre religioni adamitiche: si pensi al digiuno nel mese di Ramadan per l’Islam o la cena rituale di Pesach nell’ebraismo.
4. Posate e coltelliCi sono arrivate molte segnalazioni di usanze e credenze legate alle posate. Un detto inglese, ad esempio, ricorda che non si mescola (liquidi, farine, polveri o quant’altro) con il coltello, poiché porta malaugurio: “Stir with a knife, stir up strife”, che potrebbe essere tradotto come “mescola con il coltello e provocherai conflitti”. I coltelli non andrebbero passati da mano a mano ma poggiandoli su un piano affinché siano poi presi. E ancora: i coltelli non si regalano, e per questo quando volete regalare un coltello accompagnatelo con una monetina, che venendo restituita simboleggerà l’acquisto dell’oggetto e salverà l’amicizia dall’essere “affettata”. Amici ucraini ci informano che nel loro paese portare il cibo alla bocca sulla punta del coltello porti malasorte. Molti sono i modi di interpretare il futuro usando le posate. Se cadono, arriveranno visitatori: femmina se cade una forchetta, maschio per un coltello. A meno che a far cadere le posate non sia una donna incinta, nel qual caso la caduta potrebbe indicare il sesso del nascituro. Pare esistano anche metodi per capire il sesso del nascituro mettendo una forchetta sul pancione della mamma.
5. Come (non) usare le bacchette in Giappone
Se vi trovate nel Paese del Sol Levante o in compagnia di amici giapponesi, ci sono due cose assolutamente da non fare a tavola: infilzare le bacchette nella vostra ciotola di riso oppure passarsi il cibo con le bacchette. La gentilezza del popolo nipponico risolverà la cosa con qualche sorriso (di circostanza), ma i due gesti sono decisamente da evitare. Entrambi sono infatti simboli di morte e decisamente non di buon auspicio. In tutti e due i casi l’origine del credo sta nei riti legati al decesso di un caro: tra le offerte per i defunti vi è una ciotola di riso con le bacchette infisse verticalmente. Le bacchette vengono anche usate, dopo la cremazione, dai parenti più intimi del defunto per raccogliere i resti rimasti tra le ceneri, che vengono poi passati da bacchetta a bacchetta per deporli nell’urna funeraria. Un gesto che non va assolutamente ripetuto con il cibo!
6. …e cosa evitare in CinaSi dice che in Cina gli spaghetti (di riso o di grano, molto usati nella cucina cinese) che qualcuno dalle nostre parti chiama “noodles” siano, in ragione della loro lunghezza, auspicio di una longevità. Di conseguenza tagliarli è di cattivo auspicio. Vanno sempre mangiati interi, a costo di emettere i noti “risucchi” che caratterizzano i ristoranti della maggior parte del lontano oriente. A proposito, i nostri amici giapponesi e cinesi ci informano che il risucchio non è dovuto alla superstizione, ma al fatto che il più delle volte gli spaghetti sono caldi, spesso in zuppe bollenti, e il risucchio aiuta a raffreddarli… Corrisponde quindi al nostro “soffiare” sulle pietanze calde.
In Cina occorre anche fare attenzione al numero di portate che si ordinano. Le scaramanzie locali impongono che il numero sia sempre pari. Un nostro amico della repubblica ceca ci ha detto che anche da loro vi è una tradizione simile, ma che si applica solo durante la cena di Natale: la tavola dev’essere apparecchiata per un numero pari di ospiti.
7. Ipertensione amorosa in RussiaI nostri amici russi ci hanno raccontato che nel loro paese si dice che se una donna mette troppo sale quando cucina vuol dire che è innamorata. Si racconta anche che questa credenza porti molte spose novelle ad abbondare con il sale quando cucinano per i suoceri o comunque durante i primi mesi di matrimonio quando ci sono ospiti, per non destare sospetti sulla bontà dei loro sentimenti verso il marito. Con buona pace di chi ha problemi di ipertensione.
8. I tabù : donne e mestruazioniVeniamo ora a un tabu molto diffuso nel tempo e nello spazio. È difficile da accettare oggi in molte società, ma in numerose società vi erano tabu, regole e credenze che mettevano in relazione il ciclo mestruale con la cucina. Nel Giappone antico, ad esempio, le donne erano allontanate dalla casa di famiglia durante il periodo delle mestruazioni. Secondo alcune credenze nostrane, la presenza in cantina di una donna durante il ciclo farebbe inacidire il vino. Qui noi sospettiamo si tratti di un’invenzione di qualche nonno beone che cercava solo scuse per allontanare la moglie dalla cantina. Ci hanno anche raccontato che un’altra superstizione imponga che la preparazione della maionese non vada affidata a una donna durante quel periodo.
9. Pane al pane? Abbiamo già parlato di pane nello scorso post sulle
superstizioni a tavola. Torniamo sull’argomento perché ci hanno segnalato che in alcune culture è di malaugurio, quando si affetta il pane, trovarvi all’interno un buco particolarmente grande. Questo non vale per il pane pugliese e il pane di Altamura, in cui buchi non portano alcuna sfortuna, anzi! Ma parlando di Puglia: in molte tradizioni (e anche nel tacco del nostro stivale) le pagnotte vengono incise con una croce sulla parte superiore per tenere lontano il diavolo… pratica utile anche alla crescita in forno (ma questa è un'altra storia). Sempre parlando di pane, presso alcune comunità ebraiche il pane non viene tagliato ma spezzato perché sacro, e dunque per non effettuargli una violenza simbolica con il coltello.
10. Il riso e i matrimoniÈ usanza, all’uscita degli sposi dalla chiesa o dal comune dove hanno appena celebrato il matrimonio, di lanciare riso. Non è proprio una superstizione legata alla tavola, ma a un ingrediente. Pare che l’usanza si possa tracciare fino ai Latini. Nell’antica Roma venivano infatti lanciati chicchi di grano ai neo-sposi proprio come facciamo ancora oggi noi: è un augurio di prosperità e fecondità. Perché siamo poi passati al riso? Chissà.
11. CipolleVa bene abbiamo mentito. Ma a fin di bene. Avevamo scritto “10 nuove superstizioni a tavola” ma in realtà ne raccontiamo tredici. Solo che tredici porta sfortuna, e quindi… abbiamo preferito dire dieci. Parliamo allora della cipolla, perché dell’aglio abbiamo parlato nel post precedente. I nostri amici inglesi ci hanno informato che anche la cipolla ha poteri scaramantici simili a quelli dell’aglio. Pare che nei paesi anglosassoni ci siano persone che mettono le cipolle sotto il letto dei malati per aiutarli, mentre altre le appendono in casa (e soprattutto all’uscio) per proteggerla da malattie, malanni e fatture. Pare che le cipolle venissero usate anche in modo divinatorio: associando una opzione per ogni bulbo, questi vengono piantati e il primo a germogliare indicherà la scelta migliore.
12. Thè Si può leggere il futuro nelle foglie di thè che si depositano sul fondo della tazza, se si effettua l’infuso “alla vecchia maniera” e cioè senza utilizzare le bustine ma mettendo le foglie direttamente nell’acqua calda. Nel Regno Unito invece, dove il thè si beve con il latte, alcuni sostengono che il latte vada messo dopo lo zucchero per non allontanare il matrimonio. Abbiamo amici che, da quando gli abbiamo raccontato di questa scaramanzia, bevono il thè mettendo sempre il latte prima dello zucchero. Tanto, tanto latte, molto, molto prima dello zucchero.
13. …e caffèE se andate in Grecia, assaggiate il caffè locale, dal gusto diverso dal nostro. Prima di sorseggiare, però, date un’occhiata alle bollicine. Pare che possano dirci molto sul nostro futuro. La nostra amica Irene ci ha raccontato molte possibili forme e direzioni. Qui ci limiteremo a dire che, se si allontanano da noi, ci sono guai in vista. Se invece si avvicinano, è segno che ci aspettano momenti felici. E poi, trattandosi di caffè alla greca, che non viene filtrato né bevuto per intero perché ha dei depositi sul fondo, ci si può permette di leggere il futuro capovolgendo la tazza e decodificando le forme dei fondi di caffè che gocciolano lungo i bordi della tazza… buona lettura!